Martin Di Nenno è uno dei più celebri giocatori professionisti di padel, attualmente n. 3 nel ranking mondiale del World Padel Tour.
La storia personale di questo fuoriclasse è segnata da un episodio molto grave, che, però, nel tempo, si è rivelato un forte sprone a far emergere la grinta e la tenacia di questo eccezionale campione.
Ma partiamo dall’inizio: Di Nenno nasce a Ezeizas, vicino a Buenos Aires, in Argentina, il 18 marzo 1997. Fin da bambino, si avvicina con entusiasmo al mondo del padel, con il pieno sostegno dei genitori, tutt’ora proprietari di un club sportivo, chiamato El Solar: appena muove i primi passi sui campi da gioco, inizia la sua trasformazione in una delle giovani promesse dell’Argentina.
Nel 2013, insieme al compagno di squadra Franco Stupaczuk, riesce ad approdare al World Padel Tour in Spagna, proprio nell’anno in cui il torneo viene organizzato per la prima volta, e a ricevere il primo di una lunga serie di riconoscimenti che sottolineano, volta per volta, il suo evidente valore sul campo da gioco: da questo momento in poi, non ci saranno infatti eventi sportivi che non lo vedano in qualche modo protagonista.
Il 2016 è però l’anno della terribile svolta: El Rengo, come viene affettuosamente appellato il campione, resta coinvolto in un gravissimo incidente stradale, in cui perdono la vita i suoi due migliori amici. L’11 gennaio, infatti, mentre viaggiano in auto da Buenos Aires verso il Paraguay, Di Nenno, Rodríguez ed Estrella, tutte star emergenti del padel argentino, si scontrano con un autobus: Di Nenno è l’unico sopravvissuto. A seguito di questo gravissimo evento, che obbliga il campione a un riposo forzato nel suo letto d’ospedale, El Rengo riceve dai medici la triste notizia che, per le ferite riportate nell’incidente, non potrà più calcare i campi da padel.
Ma il lutto e lo shock, che avrebbero comprensibilmente potuto interrompere qualsiasi carriera sportiva, diventano invece un forte sprone nella vita del campione: nonostante i lunghi mesi di stop, dovuti alle brutte fratture al femore della gamba destra e al ginocchio della gamba sinistra, ma, soprattutto, al profondo trauma psicologico conseguente alla perdita dei due amici, Di Nenno decide di dedicarsi solo al padel e, allenamento dopo allenamento, in meno di un anno riesce a guarire a riprendersi in mano la carriera dal punto esatto in cui l’aveva lasciata.
Il trauma, quindi, invece di annientare il campione, diventa occasione di rinascita: il dolore lo spinge a reagire, anche a nome dei suoi due amici, che, purtroppo, non possono più farlo, e a vedere la vita sotto a un’altra luce, anche grazie all’aiuto di un esperto mental coach che lo segue in ogni fase della riabilitazione, sia fisica che psicologica: la luce, da quel momento in poi, sarà focalizzata solo sulle cose davvero importanti della vita, come la famiglia e il benessere fisico.
Nel 2017, Di Nenno è di nuovo al World Padel Tour. Dopo aver condiviso il campo con il compagno Lucas Campagnolo e Juan Manuel Restivo, nel 2019 cambia ancora compagine e, insieme a Javi Garrido, diventa campione di Spagna.
Nel 2020, viene eletto giocatore rivelazione, guadagnandosi un titolo molto caro e ambito, dato che è stato istituito in memoria di Elias Estrella, e inizia a giocare con il collega Agustin Silingo: il sodalizio fra i due, però, si interrompe con lo stop alle semifinali. Il fuoriclasse prosegue allora la sua corsa con Maxi Sanchez, raggiungendo insieme l’ottava posizione in classifica delle migliori coppie del torneo.
Il 2021 è l’anno di un’altra importante svolta: l’incontro con Paquito Navarro, attuale compagno di squadra di Di Nenno, porta i due sportivi a guadagnare la posizione n. 2 nel ranking mondiale… un bel traguardo, per un giocatore che non avrebbe mai più potuto giocare a padel.
E, in campo, i due fuoriclasse sono micidiali: se Navarro, un veterano di questo sport, è un ottimo attaccante, abilissimo a sfruttare a suo vantaggio i rimbalzi sui vetri, Di Nenno, dalla sua posizione di drive, è un bravissimo difensore, affidabile e sempre pronto a imparare dal maestro. Fra i due, basta infatti solo uno sguardo per capirsi e per decidere come proseguire la gara.
Il campione che oggi gioca al fianco di Franco Stupaczuk, si è battuto per 396 volte sui campi da padel, collezionando 279 vittorie, riportando una percentuale di successi del 70,45% e ottenendo ben 15 vittorie consecutive: la prova evidente che El Rengo è rientrato alla grande in partita.
Interrogato sul futuro del padel, Di Nenno ha dichiarato di essere assolutamente certo che crescerà sempre di più, nei prossimi anni, andando a minare la consolidata supremazia del tennis: molti giovani giocatori, infatti, adesso abbracciano il padel senza prima calcare i campi rossi, come invece succedeva fino a pochi anni fa.
Di Nenno, da parte sua, non intende fermarsi: con la consapevolezza che avrà sempre vicino due amici che lo amano e che lo sproneranno a fare del suo meglio, il campione è certo che potrà ancora togliersi molte soddisfazioni, impugnando saldamente, come una spada, quella racchetta che lo ha salvato.